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Uscito vittorioso ma distrutto, nel 1975, dalla guerra contro gli USA, poi convertitosi negli anni novanta all’economia di mercato, pur mantenendo un partito unico al potere; ed entrato infine nell'Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2006, il Vietnam è oggi protagonista di una crescita economica incredibile, accompagnata da rapidissimi cambiamenti sociali. Abitato da 90 milioni di persone - soprattutto giovani e giovanissimi: almeno un terzo degli abitanti ha meno di 15 anni, e la metà ne ha meno di 30 - il paese è in pieno boom. Accanto a metropoli tumultuose come Ho Chi Minh City (la vecchia Sài Gòn), e a grandi città come la capitale Hà Nội, presenta campagne ancora idilliache ed una provincia che va urbanizzandosi.
Mentre l'occidente scopriva queste lande per "delocalizzare" le sue produzioni, ed il paese diventava nell'ultimo ventennio una delle fabbriche del pianeta, la ricomparsa del Vietnam nell'arena del commercio planetario contribuiva a una sostanziosa rivalorizzazione l'artigianato tradizionale. E' accaduto per esempio al comparto della ceramica, che qui ha una storia di grande qualità, ma anche grandi risorse spendibili nel presente, sia per la reperibilità delle materie prime, sia per le manualità disponibili.
Questo libro è frutto di un’inchiesta approfondita sugli artigiani del settore - cartina al tornasole dello sviluppo socio-economico vietnamita. Si parla della situazione dei ceramisti, partendo dagli elementi-chiave che caratterizzano la sfera dei diritti della persona: retribuzioni, contratti, condizioni del lavoro, protezione sociale. Accanto alle storie appaiono i visi, gli ambienti teatro delle operazioni, e i prodotti, con un reportage fotografico che integra la pagina scritta. Gli autori si concentrano soprattutto sul grandeTraditional Village di Bát Tràng, sulle rive del Fiume Rosso, vicino ad Hanoi, popolato da ceramisti che restano anche contadini, operanti nell'ambito di aziende dal carattere ostinatamente familiare. Ma gettano un'occhiata anche a contesti diversi, a fabbriche del settore vicino a Saigon e nel nordest del paese. Perchè il focus su Bát Tràng, dunque? Poichè oltre a costituire il centro più rilevante della ceramica artigianale del paese, questo è anche l’unico luogo ove lavorino le aziende vietnamite aderenti alla federazione del commercio equo internazionale (WFTO), che forniscono gli Importatori stranieri del settore "etico" operanti in Vietnam; i quali, a loro volta, comprano solo ed esclusivamente a Bát Tràng. Ma accanto al contesto che si dichiara ‘Fair Trade’, la disamina per completezza riguarda anche altre aziende della ceramica, onde comparare alla fine i risultati ottenuti.
L'indagine su queste aziende artigiane si rivela così un'occasione per studiare e descrivere la società locale, colta nel suo percorso a mezza via tra le modernizzazioni del Vietnam (avviate, incompiute, incombenti) e il modello di sempre, legato alla tradizione, alla tenuta della famiglia, all'attaccamento alla terra, all’economia sommersa.
Il libro si fonda sull'inchiesta compiuta dagli autori nel marzo 2011, ma attinge anche a un buon numero di missioni, viaggi, interviste, testimonianze, ricerche d'archivio e foto, realizzate da RAM in Vietnam dal 2001 in poi. Il racconto si svolge attraverso le voci dei ceramisti - intervistati direttamente nei luoghi di produzione - dei loro dirigenti d'azienda, del sindacato. Ne esce la necessità di approfondire, rafforzare ed affinare il monitoraggio dei fornitori e delle procedure dell'equo e solidale, ma soprattutto l'imperativo di una comunicazione in proposito che sia, da parte dei protagonisti di questo mercato, meno propagandistica e più compiutamente informativa. Mentre, sul piano dei contenuti, emerge una situazione complessa e dinamica, ma con parecchi nodi irrisolti - per esempio, nella protezione sociale dei lavoratori. Il ritratto un contesto, comunque, mai compiutamente esplorato prima.
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